Cambia lo statuto della nostra onlus, che assume una forma giuridica più stabile e più in linea con le nuove esigenze del terzo settore. Alla dott.ssa Sonia Oppici il ruolo di Segretario generale
Dopo oltre 120 anni, l’Associazione Nazionale per la Tutela della Fanciullezza e dell’Adolescenza cambia forma giuridica e si trasforma in una Fondazione. Un passaggio “storico” per la nostra onlus: anche per noi era tempo di adeguarci ai recenti cambiamenti normativi che hanno interessato il mondo del volontariato e dell’associazionismo del nostro Paese, a partire dalla cosiddetta Riforma del Terzo Settore varata nel 2017. Da oggi, La Fanciullezza può contare su un modello di governance più stabile e più adeguato alle sue finalità storiche, senza per questo rinunciare a molti degli elementi di partecipazione associativa che l’hanno sempre contraddistinta. Ma andiamo con ordine.
Il passaggio a Fondazione
La Riforma è diventata legge nel luglio del 2017, su iniziativa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dell’allora governo Gentiloni (in questo articolo ne ripercorriamo i punti principali). All’indomani della sua entrata in vigore, La Fanciullezza ha avviato un lungo confronto con il Consorzio SiR – Solidarietà in Rete, che svolge attività di consulenza sui temi legati al sociale, per capire come recepire al meglio le nuove disposizioni. La legge andava infatti verso una sempre più marcata professionalizzazione del settore, e la forma dell’associazione semplice rischiava di non essere più adeguata a garantire agli ospiti della Fanciullezza la massima qualità nel servizio.
«Per prima cosa abbiamo “scattato una fotografia” dell’associazione dal punto di vista patrimoniale ed economico – racconta il dott. Salvatore Semeraro, Direttore generale di SiR –. Davanti a noi si aprivano varie strade: La Fanciullezza poteva anche rimanere un’associazione, ma ai nostri occhi è sembrato subito chiaro che fosse necessario adeguare lo statuto verso una forma giuridica più stabile, in grado di tutelarne il patrimonio storico. Su questa base abbiamo costruito un piano di sviluppo che tenesse conto da un lato della nuova normativa, e dall’altro delle necessità della onlus».
«La forma che abbiamo ritenuto più adeguata è quella della Fondazione – prosegue il prof. Antonio Fici, uno dei massimi esperti italiani di terzo settore, membro del team che ha collaborato con La Fanciullezza –: è un ente che offre maggiore stabilità, efficienza e rapidità, perché è meno esposto ai voleri delle singole persone che lo gestiscono. Abbiamo comunque optato per una Fondazione di Partecipazione, una formula intermedia che permette di includere i vecchi soci nei nuovi organi di indirizzo. In questo modo si crea un mix virtuoso fra una governance forte e il mantenimento di alcuni elementi di partecipazione associativa che fanno parte della storia della Fanciullezza».
La nomina di Sonia Oppici
Il ruolo di Segretario generale della Fondazione sarà ricoperto dalla dott.ssa Sonia Oppici, già Coordinatore generale dell’associazione e Direttore del Comitato Scientifico: toccherà a lei, in questa importante veste, interloquire con la Pubblica Amministrazione per le attività che riguardano La Fanciullezza. «Anche i rapporti fra terzo settore ed enti pubblici sono stati ampiamente rivisti dalla Riforma – spiega ancora il dott. Fici –. In particolare, sono stati definiti in maniera più rigorosa i requisiti delle organizzazioni che vogliono interloquire con la PA; in questo senso, essere alla guida di una Fondazione mette in una posizione di maggior forza». «Il Segretario generale ha più capacità di incidere sulla gestione delle attività – gli fa eco il dott. Semeraro – e di imprimere, se lo ritiene necessario, un cambio di passo. Il dialogo con le amministrazioni sarà sicuramente fruttuoso, e permetterà all’ente di avere più servizi e di maggiore qualità». L’operazione è stata condotta in porto grazie anche al convinto sostegno del presidente Steno Dondè e di tutto il Consiglio di Amministrazione della Fanciullezza.